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Domenica 05 febbraio,
corsa leggera verso Faver, mi fermo al cippo commemorativo di Albrecht Dürer
(Norimberga, 21 maggio 1471 – Norimberga, 6 aprile 1528) è stato un pittore,
incisore, matematico e trattatista tedesco.
Ricordiamo due sue pitture a lui attribuite, il mulino ed il Castello di
Segonzano.
Tra gli artisti maggiori del XVI secolo, viene considerato il massimo
esponente della pittura tedesca rinascimentale. A Venezia l’artista entrò in
contatto con ambienti neoplatonici. Si presume che tali ambienti abbiano
sollevato il suo carattere verso l’aggregazione esoterica. Classico esempio
è l’opera dal titolo Melencolia I, realizzata nel 1514, in cui sono presenti
evidenti simbologie ermetiche. Dürer, pittore e incisore tedesco
(Norimberga), conobbe e ammirò l’arte italiana. Nelle sue opere combinò la
prospettiva e le proporzioni rinascimentali con il gusto tipicamente nordico
per il realismo dei dettagli. I volti, i corpi e gli abiti dei suoi
personaggi sono raffigurati con minuziosi particolari, gli ambienti sono
descritti in maniera realistica e gli spazi sono chiari e ordinati grazie a
una precisa griglia prospettica.