Farmacia dello Sportivo

da un'idea del Dott. Giorgio Martini c/o Farmacia S.Rocco CEMBRA TN P. IVA 01506850229

Al cannone da 149 italiano il famoso “ippopotamo”

Carissimi amici Lagunari,
ieri è stata una giornata decisamente dura, anche perché ero reduce da una
precedente gara vertical in notturna. Per fortuna il tempo ci ha assistito e
con una caro amico sono salito a quota 3.330 al cannone italiano da 149
detto “Ippopotamo”.
Ho indossato durante tutto il tragitto con orgoglio la maglietta della
manifestazione sportiva di endurance STRONG FROG 2023, poiché è stata
davvero una performance di endurance.
Alcuni dati sommari della enorme bocca da fuoco e sotto la storia:
149/23 Ghisa L’ippopotamo

Peso 6 tonnellate

Lunghezza canna 4 m

Calibro 149 mm

Gittata massima 9,3 km

La storia

All’inizio del primo conflitto mondiale nessuno pensava che la guerra
potesse spingersi fino a quote elevate,ma dopo alcuni mesi di ostilità il
fronte per ragioni tattiche si spostò attraversando le alpi verso l’
Adamello il Passo del Tonale, il gruppo dell’ Ortles Cevedale.

Apparve subito evidente la necessità di posizionare pezzi di artiglieria
sulle cime più elevate in modo da controllare il fronte con la possibilità
di appoggiare le azioni delle truppe Alpine battendo le postazioni nemiche
da posizioni dominanti.

Il problema del trasporto dei pezzi di artiglieria a quote anche superiori
ai 3000 metri si manifestò in misura già abbastanza problematica anche per
cannoni di piccolo calibro scomponibili in più parti. Portare un pezzo di
medio calibro a quote elevate era ritenuta un’ impresa più che ardua
impossibile. Gli alpini e gli artiglieri italiani non si dettero comunque
per vinti e a inizio del 1916 cominciarono a pensare al progetto del
trasporto di un cannone in prossimità del fronte per poter battere le vicine
posizioni nemiche poste ad oltre 3000 metri di quota.

L’impresa venne così decisa e finalmente il mattino del 9 Febbraio del 1916
arrivò a Temù dalla stazione ferroviaria di Edolo un vecchio cannone in
ghisa reduce dalla campagna di Libia. L’ ippopotamo, così venne subito
denominato il cannone partì da Temù il giorno stesso trainato da cavalli e
verso sera raggiunse Malga Caldea a 1580 metri di quota. Per il trasporto
oltre la Malga Caldea a causa della abbondante neve si rese necessario
smontare il cannone, canna e affusto in due carichi separati vennero montati
su slitte e con l’ appoggio di oltre 200 uomini il traino dei due slittoni
ebbe inizio. La destinazione del cannone fu stabilita al Passo del
Venerocolo a 3236 metri di quota con tappa di arrivo intermedia al Rifugio
Garibaldi in val d’ Avio. L’impresa del traino fu durissima anche perché il
trasporto avveniva solo di notte per evitare la ricognizione aerea nemica.
Il cannone durante il traino fu seppellito da una valanga e ci vollero
diversi giorni di duro lavoro per recuperare il cannone sepolto da quella
enorme massa di neve.

Il tratto più impegnativo fu in prossimità del ripido sentiero
soprannominato “il calvario” che adduceva al rifugio Garibaldi. Nonostante
tutte queste difficoltà il 17 di Aprile 1916 l’ ippopotamo raggiunse il
Rifugio Garibaldi a 2535 metri di quota.

Il 27 Aprile finalmente il traino del cannone raggiunse la meta stabilita il
Passo del Venerocolo a 3236 metri di quota. Qui venne approntata la
postazione e il mattino del 29 Aprile 1916 il pezzo sparò la sua prima
granata contro gli Austriaci appoggiando il vittorioso attacco degli Alpini
contro il Crozzon di Folgarida. Nel 1917 si progettò l’ attacco per la
conquista del Corno di Cavento, da qui la necessita di avanzare
ulteriormente la postazione del cannone per poter battere con maggior
precisione le postazioni austriache di Cavento e Folletto.

Venne approntata una nuova postazione su una selletta in prossimità di
Cresta della Croce a 3276 metri di quota e, nella sola notte del 6 Giugno
1917 duecento tra Artiglieri ed Alpini attraversando il Passo della
Tredicesima trainarono il cannone sulla sua nuova postazione.

Il 15 Giugno del 1917 il cannone aprì a sorpresa il fuoco contro le
postazioni del Corno di Cavento appoggiando il vittorioso assalto degli
alpini contro le postazioni dei Kaiserjager comandati dal valoroso tenete
austriaco Felix Echt Von Eleda che perse la vita proprio in questa azione
difendendo accanitamente la posizione. Dalla sua postazione di Cresta della
Croce l’ ippopotamo con la sua possente voce accompagnerà fino alla fine del
conflitto tutte le azioni e gli attacchi degli alpini al limite della
propria gittata di 9 chilometri.

Il cannone dell’ Adamello fu il pezzo di medio calibro posizionato più in
alto su tutti i fronti europei. Restaurato più volte da volontari alpini il
cannone domina tuttora dalla sua vecchia postazione di Cresta Croce il
massiccio dell’ Adamello. Nonostante il passare degli anni e la ruggine che
lo ricopre interamente il cannone dell’ Adamello continua ad essere meta
nella stagione estiva di comitive di alpinisti ed escursionisti.

Informazione

Questa voce è stata pubblicata il 31 Luglio 2023 da in ULTIME GARE / ALLENAMENTI.