da un'idea del Dott. Giorgio Martini c/o Farmacia S.Rocco CEMBRA TN P. IVA 01506850229
Lunedì 05 aprile Pasquetta.
Parto sempre da Ponciach con Fabio e l’immancabile Egon, al bivio saliamo verso il monte Castion. Molto pittoresca una baita in porfido. Diversi pini mughi in quota .Panorama stupendo verso il Lagorai e verso le Dolomiti di Brenta .Peccato per i soliti maleducati che non si riportano a casa i rifiuti.
Molto interessante su una pietra l’incisione di una svastica, che risale con molta probabilità ai tempi delle popolazioni retiche.
Si nota che è orientata secondo i punti cardinali, per rappresentare la ciclicità del sole. Lungi dal pensare a bestialità che solo gli ignoranti osano ricondurre alla seconda guerra mondiale, ma ricordiamo il riferimento ad un simbolo religioso originario delle culture dell’Eurasia, specialmente quelle di matrice indoeuropea. Rimane un simbolo largamente utilizzato nelle religioni dell’India e della Cina, nonché nello sciamanesimo della Mongolia e della Siberia. Il termine italiano ha origine direttamente dal sostantivo maschile sanscrito svastika (devanāgarī: स्वास्तिक), che, tra gli altri significati, indica, appunto, in quella lingua il disegno di una croce greca con i bracci piegati ad angolo retto in senso orario.
Come simbolo, generalmente sempre con significati augurali o di fortuna, fu utilizzato da molte culture fin dal Neolitico.
Rientriamo scendendo dal monte verso la parte che guarda Roverè della Luna e la valle dell’Adige ove troviamo dello sterco di camoscio.
Giunti a Zise, al crocifisso in legno, scendiamo verso Ponciach.